Dalla penna felice di Edoardo Maruca
Vi è mai capitato di ascoltare qualcuno cimentarsi nella triste imitazione di un assolo di David Gilmore dei Pink Floyd o nell'impeto stonato sul Vincerò del Nessun Dorma? Quanto è difficile imitare lo stile di un poeta, o riprodurre i bagliori e le penombre di Mattia Preti? Se si vuole davvero copiare qualcosa o qualcuno, bisogna studiare con rigore scientifico e cura professionale, coglierne l'essenza, sacrificarsi, leggere, provare e riprovare, altrimenti non sarà una vera copia ma una autentica schifezza.
Gli artisti mediocri copiano, i geni rubano “Picasso”
Tutti i grandi artisti sono partiti da un modello di riferimento o da un maestro per poi sviluppare autodeterminazione. Se è vero che si parla tanto di rompere le regole, è anche vero che, per farlo, bisogna prima conoscerle e poi padroneggiarle. Diversamente, si rischia di cadere nella presunzione di essere i migliori, rifiutando il confronto con quello che già esiste.
Ruba come un artista ...
Gli studenti d'arte copiano le grandi opere per esercitarsi. Nella stessa maniera i musicisti suonano brani che hanno fatto la storia della musica. Gli umanisti dibattono l'episteme, i tecnici e i matematici studiano i principi che sono il fondamento delle materie scientifiche. C‘è un passo ulteriore che differenzia un mediocre da un grande artista: la capacità di trasformare il materiale “rubato” in qualcosa di nuovo e dotato di senso. Reinterpretare e ricombinare l‘esistente è il vero contributo creativo del genio che lascia il segno. Il suo marchio distintivo è vedere nuove potenzialità in quello che tutti hanno sotto gli occhi.
Descrizione dell'idea
Veramente Falso, nasce con l'obiettivo di realizzare un percorso formativo nei licei artistici della Calabria, finalizzato a catturare l'attenzione dei ragazzi verso la creatività degli artisti di ogni tempo, nel tentativo di riprodurne le tecniche originali e stimolando la fantasia oggi inficiata imprescindibilmente dall'utilizzo dei software di elaborazione grafica.
La storia è una galleria di quadri dove ci sono pochi originali e molte copie, cit.
Analisi del bisogno
Il disinteresse per i Musei, specie nel Sud Italia, va analizzato sotto vari profili. Tra questi, sicuramente quello riconducibile alla povertà culturale determinata dal nuovo analfabetismo funzionale. *
* Il 70 per cento degli italiani è analfabeta (legge, guarda, ascolta, ma non capisce) Questo vuol dire che tra la gente che abbiamo attorno a noi, al caffè, negli uffici, nella metropolitana, nel bar, nel negozio sotto casa, più di 3 di loro su 4 sono analfabeti: sembrano “normali” anch'essi, discutono con noi, fanno il loro lavoro, parlano di politica e di sport, sbrigano le loro faccende senza apparenti difficoltà, non li distinguiamo con alcuna evidenza da quell’unico di loro che non è analfabeta, e però sono “diversi”. Quel è questa loro diversità? Che sono incapaci di ricostruire ciò che hanno appena ascoltato, o letto, o guardato in tv e sul computer, non è che la scuola renda intelligenti, però fornisce strumenti sempre più raffinati – quanto più avanti si vada nello studio - per realizzare pienamente le proprie qualità individuali. Un dato impressionante ce l'ha fatto conoscere l'Istat: il 18,6 per cento degli italiani – cioè quasi uno su 5 – lo scorso anno (2017) non ha mai aperto un libro o un giornale, non è mai andato al Museo, teatro o a un concerto.
*Quotidiano la Stampa del 10/01/2017 L’analfabetismo Italiano e la Repubblica fondata sull’ignoranza
Percentuale di minori che non hanno visitato un museo o una mostra nei 12 mesi precedenti
* Fonte Istat
Andare al Museo non piace
*Una delle principali barriere che si frappongono tra i giovani e i musei non è infatti il costo del biglietto d’accesso, ma è il disinteresse: lo certificano i dati dell’Istat. Gli ultimi rilevamenti, riferiti al 2016, dimostrano anzitutto che, nella fascia d’età interessata dal biglietto a 2 euro, la percentuale di diciottenni e diciannovenni che non hanno mai visitato un museo durante l’anno ammonta al 53,6%, mentre sale al 64,8% per i ragazzi tra i 20 e i 24 anni (un aumento del 10% che, ovviamente, deriva dal fatto che i 20-24enni non sfruttano più l’occasione delle gite scolastiche per visitare i musei), e al contrario le percentuali di coloro che visitano almeno quattro musei all’anno sono di poco superiori al 7% per entrambe le fasce (8,4% per i primi e 7,2% per i secondi con, rispettivamente, uno 0,8% e uno 0,5% che ne visita almeno uno al mese). Passando a indagare i motivi che spingono i giovani a non visitare i musei, si scopre che solo l’8,1% dei 18-19enni e l’8,3% dei 20-24enni non hanno mai visitato un museo perché il biglietto è ritenuto dispendioso.
I prezzi, insomma, per 92 ragazzi su 100 non costituiscono il problema principale. La stragrande maggioranza (il 48% dei 18-19enni e il 45% dei 20-24enni) non si reca al museo semplicemente perché non interessata.
* finestre sull'Arte - Federico Giannini
I musei non attirano i giovani perché sono "pensati" da vecchi
*Il Giornale – Luca Beatrice
Definizione del Concorso
Consiste nel riprodurre, utilizzando quanto più possibile le tecniche originali, i dipinti indicati dai responsabili del progetto all'interno dei musei e delle gallerie coordinati dal Polo museale della Calabria. Sarà data, in ogni caso, importanza allo sviluppo delle capacità di analisi e rielaborazione delle opere creando versioni “alternative” nel rispetto del significato intrinseco delle stesse.
Licei artistici della Calabria _ Durata Anno scolastico 21/22
Dal mese di Novembre 2021 al mese di Marzo 2022, valutazione e premiazione prevista per il mese di Maggio 2022